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il Drago di Bridget


Il nome è altisonante.. è vero, ma è stato un commpromesso obbligato: le pesti non conoscono certo la storia di Bridget Jones (ancora) mentre sin da piccole si sono messa a chiamare le zuppe con il nome di creme di drago.. magari pure il nome del drago... (cosa non inventiamo noi mamme per far mangiare le zuppe e le creme di verdure alle pesti!!),  è rimasto nella loro abitudine, quindi...  la zuppa di porri turchina di Bridget si è trasformata in "Crema del drago Bridget" ...  avevo provato pure un nome tipo "zuppa della fata Turchina" ma è andata male, così come la "crema di Cappuccetto Rosso" e "la pappa della regina delle nevi" ...  ma niente, i Draghi sono stati i vincitori assoluti.... si è dovuto arrendere anche Farfetch'd , un pokèmon che gira con un porro, davanti alla loro potenza e maestosità.. a dirla tutta hanno pure un'età angrafica i draghi che abbiamo cacciato per metterli in zuppa: Papà, mamma e figlio... (azzurra, rossa, bianca).

Mi serviva una cena sprint, calda, semplice.. ma anche corroborante e diciamo..depurativa (viste le necessità di "pulizia" dalla triste ingestione di spaghetti glutinosi che hanno incautamente servito alla mia piccola peste).
Dopo un pomeriggio passato in canoa nelle acque dell'Oasi di Vigarano Pieve, con una temperatura mite ma acque gelide, c'era proprio la necessità di scaldarsi..  avevo promesso qualche cosa di strano, infatti....



Ingredienti, a occhio ...  ricordarsi che è sprint....
Due porri
una confezione di passata vellutata di pomodoro (ho usato un brick piccolo)
una pentola di acqua da un litro  mezzo almeno
un dado da cucina "gusto ricco Knorr" (Unilever) *
una confezione di pane Casereccio senza glutine della Giusto
due patate bollite (rimaste a mezzodì...  ma non si butta nulla!!)
sale
pepe
un poco di burro (o margherina.. da controllare quest'ultima, in prontuario Aic)
panna da cucina vegetale "Creme Cusine" (Unilever) *
olio EVO
colorante alimentare* blu
qualche cucchiaiata di farina senza glutine* io uso Mix IT di DS (che ha un sapore neutro)
scaglie di grana


Frullatore ad immersione.

Mentre in una pentola tosto le fette di pane, con molta calma, togliendole appena finito di colorarsi e riducendole in cubetti o triangolini. Nel frattempo preparo il brodo sprint con il dado e l'acqua.
In un'altra pentola metto l'olio Evo ed un porro e mezzo tagliato molto finemente, faccio sofriggere n poco ed aggiungo il burro. Quando il porro è appassito ma non imbiondito (ci vuole poco) aggiungo una patata tagliata cubi e il brodo...  non tutto...poco più di metà. E lascio arrivare a bollore.
In una pentola diversa soffriggo solo con olio EVO il mezzo porro rimasto, sempre agliato fine fine.., la patata e quando tutto è morbido la cnfezione di vellutata di pomodoro. Faccio sobbollire un poco, per far prendere sapore al pomodoro e aggiungo il brodo rimasto. Anche questo lo porto a bollore. 


In entrambe le pentole piano piano aggiungo due o tre cucchiai di farina (mix IT), mescolo veloce, le tolgo dopo due tre minuti dal fuoco, aggiungo sale e pepe e le passo con il frullatore ad immersione.
La crema rossa sprigionerà un profumo favoloso... a mio parere. Allungo il passato con un po' di panna da cucina (io uso quella vegetale) sinchè non raggiungo colore e consistenza che mi piacciono.




Stessa cosa faccio con la crema della prima pentola, dove i porri sono molti: frullo per bene dopo l'aggiounta di sale e pepe. Aggiungo pochissima panna. Quando ho finito di frullare metto metà di questa crema in quattro ciotole, aggiungo qualche scaglia di grana e una righa di panna.

La metà della crema rimasta nella pentola subisce una nuova magica trasformazione, con una punta di coltello di colorante alimentare in polvere... aggiungo un'altro poco di panna (un cucchiaio) ed un poco di olio evo,  frullo per amalgamare bene colorante e crema. Infine spadello la crema in altre quattro ciotoline, decoro con filo di panna...


A piacere si può aggiungere o meno panna o brodo, per allungare una crema troppo densa.. così come si può rinvigorire ed addensare grazie alla farina da aggiungere a piacere ed a una buona mescolata per eliminarne i grumi.

Personalmente la "Crema di Drago" di qualsiasi colore e sapore, la servo con il pane tostato a triangoli e cubetti, magari spolverati con un po' di grana mentre tostano in padella, in casa sono ormai famosi come "Denti di Drago" mentre in un piattino a parte appaiono le scagliette di grana, ovvero "Scaglie della Corazza del Drago". E che stavolta mi sono limitata.... Sennò facilmente potevano apparire (ma non ne avevo in casa) uova di drago (cavoletti di bruxelles al burro e sale) oppure occhi di drago (uova di quaglia) e tanto altro...
Una cena da preparare in venti minuti partendo proprio da zero zero... sprint, ma ricca, allegra ma pure piena di verdure insolite (con un buon brodo fresco sarebbe stato meglio..ma ieri non l'avevo pronto.. ) ..alla fine le pesti si sono magiate senza discutere la cugina stretta della zuppa di cipolle che non è stata apprezzata nessuna delle volte che è apparsa in tavola...  ma il porro più dolce della cugina, è entrato a testa alta!

Commenti

Anonimo ha detto…
bella bella bella e ancora di più!!! fantastico il modo di proporre la minestra alle bimbe, fantastica ancora di più la storia e tutti i colori!!!!! bravissima jé dovrebbero assumerti nelle cucine delle scuole: ci sarebbe molto da imparare

ciaoooooooo monica
Je_Djallen ha detto…
Grazie Monica, sei sempre troppo gentile!!! ^//^
Sai che la tavola per me deve essere pure gradevole a vedersi... ed è pure "ascoltare" nelle sue storie di ogni piatto, anche banale...

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