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Consapevolezza


Normalità..la normalità sarà questa per un po', un bel po'...
Riprendiamoci e ripigliamoci dunque, noi che da più "lontano" riusciamo a continuare una vita come tutti i giorni. Cosa è cambiato? La consapevolezza che siamo briciole in un mare di sabbia... piccoli esseri che non conoscono niente, ma ci pensa la terra a ricordarcelo che siamo nulla e che nulla possiamo fare.

Le certezze di anni di studio sono scivolate via, come l'appennino nascosto sotto la sabbia della pianura Padana, come se nulla la storia ci avesse insegnato. Col senno del poi è facile parlare, visto da fuori ancora di più.
Già eravamo stati avvisati all'epoca Estense..ma non abbiamo saputo ricordare gli eventi. Perchè lo dico? Perchè nel 1500 ci fu un cataclisma simile a questo, che durò 5, 6 anni... con più di 2000 scosse (misurabili all'epoca), perchè gli Estensi iniziarono il declino proprio dopo di esso, fuggiti da Ferrara e dai castelli Emiliani, abbandonando quasi, la zona... dopo anni di dominio, pian piano il potere si affievolì e un eventuale ritorno non sarebbe più stato potente come prima.
Ma il bello che furono proprio gli Estensi a commissionare i primi edifici antisismici..certo con nomi differenti..e proprio un "tecnico" di allora comprese l'importanza di alcune strutture rispetto ad altre poichè non è la terra che deve adeguarsi, ma la casa, il muro...in questo momento non ricordo il nome..forse G. da Carpi.. forse... appena recupero la notizia inserisco l'informazione completa.
Per fortuna non è accaduto nulla di quanto avvenne nel 1570.. i danni sono leggeri...quelli umani a Ferrara praticamente nulli.
Iniziò tutto alle nove e mezza del 17 novembre del 1570..e continuò..e continuò..  di notte le più violente, ma pure all'alba...fuggì il Duca,  portò 11.000 persone a vivere lontano dalla città, per rientrare piano piano a Marzo.. più per timore del Duca Estense che per cessato pericolo, poichè si trovarono di fronte a scelte difficili... o la terra e le proprietà (quindi rientro in città), o la perdita di tali beni se si continuava a vivere lontano.
 Ma in città si doveva ricostruire sul serio, proprio come ora accade nei paesi più colpiti.
Dalla lettera  che P. Sacrati inviava da Ferrara nel Febbraio 1571 all'allora Vescovo di Verona 
"In  Ferrara portò danni inestimabili e si contarono oltre 2000 scosse. Nell'area epicentrale si avvertirono Rombi sotterranei, avvennero Bagliori nell'atmosfera, si osservò il rigonfiamento improvviso delle acque del fiume Po con alterazioni del suolo ed emissioni violenti di acqua nerastra frammista a sabbia. "
Anche il Carducci duecento anni dopo, un occhio alla nascita della città sull'appennino la gettò....
« ...Salve, Ferrara, co'l tuo fato in pugno
ultima nata, creatura nova
de l'Apennin, del Po, del faticoso dolore umano! »
E quando la terra sembra dare una tregua, ecco che ci riporta sulla via che stiamo percorrendo, dando nuova idea di precarietà e falsa consapevolezza di saper dove stiamo.. racchiudendo le vite di chi voleva ricominciare, perchè così siamo, in un unico unico momento.

Qui mi fermo. Ne avrei da raccontare di scene e varie, ma già la rabbia mia assale, rabbia per la sciocchezza di cui ci facciam partecipi e di cui i media fan grande sfoggio. Continua a schifarmi largamente la presenza ORA dei giornalisti e delle immagini, delle parole che lanciano con sensazionalità di un coccio caduto, uno spostamento di una tenda..del granello di sabbia che si muove..ha no, di quello no.. a S Carlo nessun morto, non ci sono storie da raccontare.
Le immagini sono tornate boriose e imponenti dopo giorni dalla prima scossa, ora cari media, da raccontare ne avete, felici vero?! Io no. Mi schifa questa vendita del dolore, del nostro, del loro dolore. Perchè semplicemente non parlate di quel che accade, non raccogliete anche voi una scopa o un martello e iniziate a montare tende? Perchè qualcuno di là dalla camera compera questo prodotto... e forse è questo che mi dovrebbe preoccupare di più.
Perchè invece non ci si domanda perchè i bambini debbano ancora rischiare di avventurarsi nelle scuole, agibili o definite tali, per terminare un anno che si trova concluso per i più.. perchè tantissimi genitori, a giusta ragione in alcuni casi, hanno deciso di non portare in nessun caso i figlia scuola. Perchè non andate a domandare questo al colle? Non sono notizie vero? La precarietà di una scuola che ostinatamente si vuol far finire non è storia..salvo non crolli fisicamente. Un tendone delle vostre emittenti non potrebbe essere un appoggio in un giardino scolastico per finire le lezioni tanto volute dal ministero? Ma non fa notizia.

Le notizie importanti è vero, sono relative, per me non è importante la stessa cosa che è per voi, ma la mente umana ha il poter i ragionare, ma spesso questo potere viene usurpato dalla inutile sensazionalità che in molti danno creando un chissà chè attorno di poco veritiero, nato da parole e parole per chiudere le righe del giornale, per completare i minuti del servizio. Ma anche questa non è una notizia e si sà.

Non riesco ancora ad inserire nessuna ricetta, eppure era pronta bella lì con le immagini..ma non mi sento di mescolare a queste parole, forse dure, ma sincere

Commenti

Stefania Oliveri ha detto…
Non ho parole... solo un abbraccio forte!
manuela ha detto…
questa è Jè la mia amica Jè LEI VI DIRA SEMPRE QUELLO CHE PENSA sono fiera di essere sua amicaanche se solo virtuale!!forza gente Emiliana!!un abbraccio!!
Je_Djallen ha detto…
I peli sulla lingua non servono. Non abbasso la testa, non ne trovo il motivo nè l'utilità. Se non si dicono le cose poi... come andiamo avanti? Col silenzio? No, non io, non più!

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