soltanto poche immagini della Città, non mi sento di metterne altre, ora un po' di quiete.. sono immagini che avete visto tutti in tv, nulla di nuovo.
Domenica mattina, il 20 Maggio, l'Emilia Romagna s'è svegliata di soprassalto, non solo per modo di dire, ha saltato per davvero: una scossa proveniente dalle zone di S.Agostino e Mirandola, di magnitudo 5.9 ha bloccato il tempo e trasformato interi paesi poco più delle quattro di mattina.
Quella notturna, piccola, profonda..ai più è passata inosservata..mentre questa...
Un assordante boato, ecco il mio ricordo, un suono costante, forte, che risaliva da chissà quale profondità è entrato sotto la pelle, nelle orecchie..nelle menti..ne cuori, un suono che credo mai dimenticherò.
Ma la voce della terra è arrivata accompagnata da sussulti incredibilmente potenti, gli oggetti hanno letteralmente saltato.. pure il letto dove stavo beatamente riposando ha iniziato a passeggiare per la stanza, impedendoci di poggiare i piedi sul pavimento che continuava a spostarsi..
Nella pen ombra della luce del pc ho potuto chiaramente vedere l'armadio che s'alzava, la colonna biblioteca oscillare sbattendo a terra i raccoglitori e la scaletta di servizio, quelle leggere e alte che si tengono vicino gli armadi per raggiungere le coperte sempre troppo in alto... Quella scala s'è stesa sulla porta e l'ha bloccata per qualche attimo, giusto il tempo di sollevarla e passarla al pestifero maggiore, nello stesso momento un sussulto di pochi secondi ( che mi son parsi minuti) della luce, così il rumore ha continuato nel buio profondo.
Al ritorno della luce stavamo procedendo spediti verso la camera delle pesti che si son svegliate senza troppo spavento, per fortuna... domandandosi il perchè di tutti questi treni rumorosi (beata innocenza), solo allora abbiamo girato lo sguardo alla casa... quadri a terra, soprammobili, libri... vetri lungo tutto il corridoio..eppure non ne ricordo un suono infranto.
Anche il piano sottostante, la nostra cantina ed entrata di casa, era sotto sopra, come parte della cucina.. presi al volo giacconi ci siamo trasferiti in giardino..ad attendere un momento di pace, lo sguardo di un vicino.. forse un secondo scossone.. un avanti e indietro lungo la strada per calmare i nervi che ancor oggi sono a ior di pelle. Dopo un'oretta di quiete abbiamo deciso di rientrare poichè le pesti scaricando la tensione, tremavano dal freddo..ma volevano stare a letto. E così abbiamo fatto...parlando per ore tutti assieme nel lettone... l'ultima volta che ho guardato l'orologio erano le sette e trenta di mattina... e ancora sentivo qualche strattone poco rumoroso. Alle otto e dieci il vicino ci ha svegliato (almeno a me) per cercare il suo gatto..che a poi trovato ben nascosto in garage..loro invece s'erano trasferiti subito in camper.
Il mattino abbiamo fatto la conta dei danni psicologici.. di chi abbiamo sentito alle quattro e mezza per telefono... della quiete rotta dai boati lontani...
magari già c'era, ma certo non era così larga.. peccato non sia la sola..
Una fortuna si, siamo stati fortunati.. la casa non ha subito nessun danno (almeno apparentemente) a parte qualche problema dentro... roba da buttare..la scelta di fissare a muro il mobilio per la presenza delle pesti in casa ha avuto buon esito..potevano ribaltarsi in testa.. invece solo dentro si son preparati all'uscita.. ci ho messo diverso tempo a ripristinare tutto.. rischiando ad ogni anta, di aver tutto sulla crapa o a terra... anche in frigorifero si sono completamente spostati piani e oggetti...
Poi le notizie...le tragiche immagini di S Agostino..più o meno 10 km da casa mia.. lungo lo stesso asse stradale... la vita spezzata di uomini che stavano tranquillamente svolgendo il loro mestiere... Bondeno.. poco più a destra... giù un'altro capannone... Mirabello, sempre qui in strada..sei km.. Poggio Renatico, quà dietro.. e Il castello Estense martoriato..
Luoghi dove ho passato e passo le mie giornate, le mie amicizie... l'infanzia. Vi stanno crescendo anche le pesti, tra feste paesane e carnevali..ed ecco Finale Emilia e la sua Rocca, con le torri massacrate... Guardo le immagini, mi balenano alla mente i momenti, poche settimane prima, passati proprio in quei luoghi...
Osservo altre immagini e trovo quanto è poco importante trovarsi stretti in una scuola o saltare le lezioni di palestra, non poter andare a visitare un luogo di svago come programmato.. noi abbiamo casa, abbiamo vita.. non corriamo rischi pesanti come in altre situazioni.
In paesi accanto al mio non manca solo la casa o la scuola..o il monumento simbolo che verrà abbattuto...manca il lavoro.. manca la pace di sapere persino se la casa, una volta finito il tutto..sarà ancora lì..oppure se sparirà nelle profondità della terra "grazie" a fenomeni geologici che si muovono.
Già dopo poco i giornali e le tv non locali, hanno passato in quarta quinta pagina la notizia del terremoto, come una cosa normale, per dar spazio a informazioni neppure definibili tali a mio avviso..ma è così..
E' pur vero che la cosa ha toccato solo l'Emila Romagna e qualche pezzo della Lombardia, quindi al resto di Italia non interessa, però mi dà veramente da pensare come vengono viste cose.
Come mi sono domandata più volte però, e i contatti di facebook lo hanno letto, mi ha sconvolta il sapere che la mia casa, come tante, è molto più sicura di quei luoghi atti ad accogliere lavoratori e pubblico..luoghi che dovrebbero essere vista la loro natura aggregativa, i più sicuri di tutti....le scuole, le fabbriche..i centri commerciali, le chiese (ok queste le passo, hanno certe età ) ma il resto... castelli di carte spazzati dal sussulto del tavolo su cui sono poggiati...ma queste non sono carte..non vi sono granelli di polvere che vi entrano..qui ci vivono moltissime ore lavoratori, tanti... bambini.. il nostro futuro..eppure in tantissimi casi, aggiungo quella primaria del mio paese, completamente inagibile causa spostamenti di colonne o travi all'interno della struttura.. Questo non comprendo! Vecchie o nuove poteva veramente essere una tragedia immane... E' triste ed orribile dirlo ma.. per fortuna il conto in vite umane è stato minimo.Non dovevano esserci neppure quelle, ma poche ore più tardi e la conta sarebbe stata veramente lunga, troppo lunga da sopportare....
Più i giorni passano più si trovano altri disagi, più le scosse si calmano e abbassano più sentiamo la necessità di un ritorno alla normalità che viene ai più negato davanti al fatto compiuto... liquefazione, abbattimenti, ricerca di un lavoro... scuole completamente spostate poichè inagibili...eppure si riprende.Hanno aperto le serrande molti negozi anche nelle zone colpite, ci si è rimboccati le maniche e di nuovo iniziato a lavorare come prima, con la consapevolezza che si deve andare oltre, anche se la paura è nel cuore e per molto tempo ci si dovrà convivere.
Commenti
Mi piace questa tua chiusura Jé, aggiungo anche tutti i lombardi colpiti come voi da questi scossoni continui. Mi hai commosso anche tu come tutte le visioni passate in questi giorni su giornali e tv. Tremendo! Forza Jé, forza tutti quanti, si riparte!!
Eppure hai ragione, forza emiliani, siete gente forte, coraggiosa, che sa buttarsi alle spalle le esperienze negative del passato e ricostruire il proprio futuro.
Mi piace molto la chiusa del tuo post, c'è dentro tutto il coraggio e la forza della vostra regione.
un abbraccio fortissimo