<< Anche un paesaggio tranquillo, un campo con volo d'uccelli, grano e mucchi d'erba, o una strada dove passano macchine,contadini e famiglie; anche un villaggio in festa con i campanili appuntiti, possono condurre improvvisamente a un campo di concentramento>>
tratto da "Sotto i cieli d'Europa" di F. Sessi
Inizialmente indecisi se far partecipi entrambe le pesti... dopotutto otto anni sono pochi, a volte, per comprendere.. ma abbiamo pensato che un'esperienza che non avrebbe compreso appieno subito, ma sarebbe rimasto nei ricordi.. lasciando decidere alle pesti cosa fotografare, anche per comprendere cosa avrebbe colpito loro di più...
km e km, con ore in piedi, un po' sotto la pioggia, per lasciare spazio al sole in campo aperto a Birkenau senza una lamentela, un gridolino. Di colpo trasformate, come tanti, appena varcato il cancello....
E così è.... di colpo la verde campagna costellata di piccoli paesi lascia spazio, dietro ad una curva, ad uno dei luoghi più atroci che i cieli d'Europa hanno riempito di aria, che ha alimentato il soffocante ed impetuoso mutamento del mondo, dietro la torre uno dei cancelli più terribilmente famosi...
"Arbeit macht frei", campeggia sopra di esso... ma chi entrava ad Auschwitz (originariamente Oświęcim, poi ripreso) sapeva che nulla di quel che sarebbe stato fatto, avrebbe reso loro la libertà! Nessun lavoro, nemmeno il più sporco e cruento...I blocchi del campo Canadà, dove si raccoglievano e dividevano gli oggetti, le valigie, i pennelli da barba, gli occhiali.... le protesi...
Gli esperimenti sui prigionieri nei blocchi attorno a quello dell'ospedale.. il blocco 10 riservato alle donne.. dove ignominie brutali vennero perpetuate dalle follie naziste, continuate nei blocchi 11 e ancora nei reparti chirurgici del blocco 21.
Poi a soli tre km Birkenau, comunemente Auschwitz II, dentro un bosco di betulle dove spesso si lasciavano attendere i deportati.
Quello che forse colpisce di più.... immenso, non se ne vede il termine, ancora contornato da filo spinato, con le baracche di legno che non lasciano respirare, i settori delimitati per dividere uomini, donne, famiglie, etnie, religioni, culture ....
Le baracche dove si sperimentò atrocemente su fratelli, gemelli.... ti osservano mentre cerchi di camminare e trovare un perchè a tutto ciò... con lo sguardo non trovi altro che filo spinato e torri di guardia, canali scavati dagli stessi internati, rovine chiuse su se stesse di mattoni rossi, con i camini smontati ma ben riconoscibili anche con occhio distratto, come se il solo schiacciarle o smontare le camere ed i forni possa far sparire tutto ciò...
La famosa triste entrata della ferrovia, verso la triste rampa dove delle "selezioni", là sempre più vicina ai forni crematori da dove ceneri incessanti uscivano dai camini e tante con cariole, per essere poi gettate nei laghetti all'interno del bosco di betulle da future ceneri...
Birkenau, nata sulle ceneri della gente.
Che questi luoghi siano davvero un monito per il mondo, affinché questi eccidi non si ripetano in nessun luogo, poiché essi sono stati perpetuati da menti umane, e soltanto le menti umane possono porre fine a queste tragedie, purchè non si dimentichi e non si neghi ciò che è avvenuto...
perchè tutto ciò è accaduto veramente, e questi luoghi, i resti, i racconti, ne sono perpetua testimonianza.
E come concludere se non con una delle frasi che le pesti hanno detto così, a ciel sereno.. mentre si camminava sulla judenrampe? Forse a ricordare un colloqui avvenuto pochi giorni prima con qualcuno che esprimeva la negazione della Shoah, almeno di alcune parti....?! Come? Semplicemente così:
<< " come fanno a dire che non è mai successo?!
Ma non vedono tutto questo!? Che strani alcuni adulti! " >>
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