E' ora di riprendere in mano la tastiera e cominciare a pubblicare... da troppo sono ferma, devo partire.
Volevo farlo con salati..pasta fresca... pane.. news... tutte cose pronte nelle fotografie... ma ancora scritte sui fogliettini di carta mentre elaboravo e modificavo... non so perchè ma alla fine sono i dolci che scrivo per primi... devo perdere questa abitudine.... (anche se sono buoni) ..ma dopo un dolce mi piacerebbe ricominciare da nuovo con il menù...antipasto o schiccheria... primo, contorno, secondo... invece.... me ne farò una ragione, per oggi ...
Piccole preziosità. Insolito colore, come il ripieno, che ha un sapore "antico": infatti sono poche le persone che vedo continuare a fare la marmellata di mele cotogne...
E la mia ricerca di materie nostre e locali, m'ha portato questa volta in una giornata di "ringraziamento alla Terra" della Coldiretti, dove tra pere, mele,salumi, zucche, riso, formaggi... insomma prodotti di casa.. ho trovato la farina di "riso venere nero".
Or bene, il riso Venere non è nostrano, non subito.. questa varietà importante proviene dalla Cina, più precisamente coltivato nelle risaie dell'imperatore, al quale era originariamente destinato... pena la morte se qualsiasi persona della Città Proibita , non parliamo del popolo fuori, veniva trovato ad assaggiarne un chicco..anche se un resto del pasto dell'Imperatore... Il Riso Venere (Nero), era solo suo.
Ma da qualche anno è usato in Italia tantissimo..e pure coltivato: il suo sapore forte, rustico, intenso...con un sentore affumicato..lo rende unico. La cottura è lunga vero, ma la consistenza finale del chicco ha dell'incredibilmente favoloso.. a noi piace mangiarlo in semplicità..con solo un filo di Olio Extra Vergine, magari Pugliese, che è fruttato..ma con il tocco finale pizzichino.
Dal riso ci si ferma lì? No certo, si fa la farina... grossolana e scura farina di riso nero... a Jolanda un produttore s'è messo all'opera, e a mio dire per me me è una gioia!
Premetto che non è in prontuario, ma nel mulino e i macchinari utilizzati in raccolta sono usati solo con riso.. attorno infatti vasche e vasche di piantagioni di brillante acqua... si il paese del riso.
Nelle confezioni scrivono che l'alimento è idoneo all'uso di bambini, anziani e intolleranti al glutine.. non scrivono proprio il claim che a noi dà sicurezza al 100 per cento... neppure sono in prontuario, per cui NON scriverò il nome della ditta... anche se della stessa mi fido...
Molte persone so che la fanno in casa tale farina..riso nero e Bimby.( se avete un'amica che lo ha... domandatele di frullarne fine un poco..potrebbe essere una insolita sorpresa di sapori).
Questo giro l'ho usato, dopo aver provato diverse volte il Plum Cake di Riso Nero di Anna, per fare dei ravioli rustici, sia nel colore che nel sapore..interno ed esterno.
Piccole preziose Pietre Dolci
la ricetta base è quella di Felix e della pasta frolla al miele mi sono innamorata di questa ricetta...
90 g Farina Riso Venere Nero
80 g Mix farina per pizza Altro Gusto un mix di farine naturalmente prive di glutine
3 bei cucchiai di Miele.. io millefiori di Stienta (un carissimo amico apicoltore)
1 Uovo (io piccolo)
50 g Magarina senza glutine-latte o grassi idrogenati (di solito uso quella Lidl)
niente scorza di limone, niente sale ... la sapidità e il sapore della farina di riso venere faranno loro da padroni.
ripieno Marmellata di Cotogne Home made.
creare la pasta frolla, amalgamando bene il tutto... lasciar riposare mezza giornata nella parte fresca del frigo oppure fuori, non vicino a fonti di calore.
Accendere il forno a 190°C (il mio ha bisogno di una spinta in più per cuocere la frolla... a molti basterebbe 170-180°C )
Una volta riposata tirare una sfoglia sottile, non superiore ai 5 mm, ricavarne dei cerchi da poggiare nello stampo dei ravioli ( io ho usato lo stampo..ma si possono fare anche chiudendo i cerchi con i rebbi della forchetta), inserire la cotogna, un bel generoso cucchiaino, chiudere e poggiare nella leccarda del forno.
Infornare per 18-20 minuti. Il colore resterà molto gessato, tendete al grigio, è normale... merito della farina nera che rende speciale l'impasto...
Attendere qualche minuto di riposo fuori dal forno prima di toglierli dalla leccarda.
Tra le mani avrete delle sode e piccole meraviglie... dei geodi ... infatti aprendo la pietruzza (il colore grigio ricorda molto un sassolino), all'interno il colore rosso della farina inumidita dal ripieno arancio-giallo, rilascerà il suo profumo intenso. Al morso un incrocio di nuove consistenze e di sapori forti, diversi..ma al contempo delicati e importanti.
La peste grande adora la farina intensa di Venere, la piccola un po meno... ma non lascia mai il biscotto a metà... anzi..
E' una alternativa, si non riesco a stare sul "solito".... devo per forza elaborare ricette con novità, le specialità insolite, diverse. Forse un po' troppo da shock a volte, sono troppo.."troppo" :P ma sono così :D
Ed in più sono felice come pochi: la ricetta è senza glutine al mille, usando prodotti semplici, ben chiari, naturali. Mi piace un sacco!
Commenti
Un abbraccio, Ellen
Stupenda!! ;)
Un bacione alla mia folle preferita!
Buon we.
alice