Le pesti alla colonia estiva, pardon, soggiorno estivo, in Piemonte, ospiti di una azienda agricola locale hanno provato l'emozione di creare e imparare a fare i tomini, freschi... già perchè fatti, cagliati..e mangiati a merenda, dopo escursioni nel bosco.
Quindi sono tornate a casa con questa voglia di fare e provare..., da parte mia che già mi butto su quark e ricotta non è stato così spaventoso, anzi... sono stata ben propensa a cercare per tutta la provincia il caglio.
Una fatica averlo! Primo perchè solo due farmacie in una provincia lo tengono, second..bhè... me ne volevano dare una intera bottiglia... Come "esperimento" sarebbe stato un po' costoso... e metà della bottiglia facilmente non avrebbe trovato uso. Avrebbe...
Fortunatamente la "spacciatrice" di xanthano locale (leggasi Ange di Codigoro) ha trovato un flaconcino di caglio in polvere, che ha una lavorazione un po' diversa (lo si deve pesare bene e sciogliere) ma validissima alternativa che non ha necessità di frigorifero nè di portafoglio dorato.
Tutto cominciò così... assaggiamo la panna... cagliamo..facciamo con quello che abbiamo...
si nota l'impegno?
la fascella che elimina il siero... troppo bella!
Poi chi è arrivato? Bhè.. il pestifero grande ha studiato (dal bellissimo libro che le pesti gli han regalato per il compleanno) poi girovagando nel web , in libri vari etc... ed è arrivato in cucina, ha preso possesso di fascelle, pentole, termometri.. forno... e ora di questo Castello ;) dove finalmente posso postare i risultati questi studi.... peccato non poter inserire i profumi..meriterebbero!
ma a lui la parola: copio pari pari quel che ha scritto..link compresi.
Ebbene si eccomi qua pure io ci sono,
dopo un problema alla mano, qualche notte insonne dove ho scoperto un forum per far formaggi in casa la signora (notare che parla di me qui! :P Jé) insiste ad ufficializzare l'esperienza vi presento:
La creatura
Questa è la versione passata in salamoia, ma non stufata...
mangiato dopo 4 giorni
E' bellissima,
profumatissima,consistente ma cremosa,ma soprattuto buonissima
volevo scrivere di sana pianta il
procedimento poi mi sono accorto di questo
che spiega in maniera semplice ed efficace il tutto ( si lo so mi
piace fare sperimentare ma sono molto pigro nel parlare e scrivere),
dalla spiegazione riportata la tecnica da me usata si differenzia
nella tecnica di riposo : ho trovato molto pratico usare il forno di
casa per mantenere costante la temperatura della cagliata ( riposa
per un'ora) e per la stufatura sempre fatta nel forno di casa
posizionando una casseruola di acqua bollente per dare temperatura ed
umidità alla creatura appena in fascellata ( infascellata? Si dira
cosi? Mah!)
Ora il problema è riuscire a
stagionare il formaggio, cosa difficilissima se in casa avete tre
donne come le mie , vi sfiancano e anche guardando e proteggendo a
vista il formaggio più di 10 gg non resiste.
Pigro certo.. non c'è che dire!!! Grrrr!!!
ed ecco i passaggi e risultato (stufato e messo in salamoia)
a circa 6 g di stagionatura...
ingredienti per 4 formelle da circa 200 gr di risultato finale:
6 lt latte crudo, in inverno non estraggo la panna
meno di mezzo g di caglio in polvere sciolto con qualche goccia di acqua tiepida non calda.
Noi per ora abbiamo usato, in attesa di trovare attrezzi più idonei, i cestini delle ricotte da 250 g.. un po' svasati per questo lavoro..ma ci stiamo organizzando con materiali più idonei.
Lasciare in una pentola larga il latte per almeno 12 ore a temperatura ambiente, coperto da un panno. Al mattino si può estrarre con un cucchiaio la panna che è affiorata. (le pesti nella foto stanno assaggiando la panna! Quel giorno era particolarmente dolce)
Portare il latte a temperatura, aggiungere il caglio, mescolare. Lasciar riposare a temperatura costante, tagliare secondo la spiegazione del link sopra, attendere un poco, e finire di tagliare la cagliata che sarà bella soda, come un bel budino o una panna cotta.
Ricuocere, portare a temperatura continuando a mescolare...e infascellare premendo bene . poi nel forno a sgocciolare e stufare a temperatura costante.
terminata la stufatura, diverse ore, preparare una soluzione satura di sale e immergere in questa salamoia le forme di formaggio (senza fascella) per circa 45 min per lato.
Sgocciolati e messi in fresco a stagionare.. la parte più lunga ed estenuante.. perchè ogni volta che li si gira (da fare almeno una volta e più al giorno..i primi giorni ogni due ore sarebbe ideale), ci si inebria di profumo... viene voglia di addentare tutto!
a 10 giorni
la crosticina.. notare la pellicina....
e i buchi? Ma li vedete? sono troppo belli... Non vi dico il profumo!!
Nella piada calda, assieme ad una buona fetta di zia ...si scioglie e lega il tutto... buonissimo!
Ogni volta vengono meglio, più profumati, più salati... peccato dover attendere per degustarli!
Per terminare in bella.. dove stagionare i tomini? Ma nello stagionatore che ha costruito il pestifero, non è magnifico? E adesso chi ferma più il mio casaro visti i risultati ottenuti?
Bravo pestifero!
15 giorni.... Gnammissimoooo!!!!
Considerazioni... fare i formaggi in casa non fa certo risparmiare sul costo finale, ma rende più buono il prodotto! E bello stare tutti assieme attorno alla pentola, decidere la quantità da mettere nelle fascelle e attendere tutti assieme di degustarlo..o attaccarlo come diciamo noi!
Se si seguono le regole base e si evita di inumidirlo quindi girandolo spesso, non si hanno zone di retrogusto amaro, ma la crosticina diventa edibile, buona, un piacevole sentore di duro e intenso che si attenua con il sapore salato e morbido della pasta interna.
La peste grande vuole arrivare a creare camanbert e gorgonzola.. ci riusciremo? Intanto ci mangiamo queste pseudo caciotte nate per gioco ..cercando i tomini :D
Commenti
... e che dire di quel mobiletto per la stagionatura?
Bravi! Bravi! Bravi!
Grandi!!!
Il mobiletto è una favola vero? La maniglia è merito mio: ho insistito per il tutto legno! e gli ha sicuramente dato quel tocco in più :P (mi prendo i miei meriti anche io).
;D
Ogni volta ti domando cose strane, ogni volta risolvi! Come faremo senza di te? Anche a pianificare l'estate attorno al tavolo :D
Un mega abbraccio dalle pesti (consapevoli della provenienza caglio che volevano!)
Anzi no qualche cosa ti ferma: il mobile vuoto :( sigh :P
Prima o poi l'assaggerai, sai che dobbiamo fare un'uscita lungo Po!
Certo mi sa che faremo a meno dello stagionatore... insomma voi siete inimitabili.
Un abbraccio
Alice
Canoa si..ma più avanti Giò... ho freddo ora :P Come ha freddo il formaggio in questi giorni..che sente i cambi in maniera incredibile: infatti ci vuole più tempo per cagliare...
ma ci sono due trucchi... il tempo maggiore per riposare, ma ci hanno spiegato che il formaggio così tende a "perdere" qualche cosa...
oppure aumentare un poco il caglio...
noi proviamo tutto! E ora..via di caglio liquido.
Le pesti ripuliscono la pentola dai resti della cagliata ... creando e mangiandosi caldi fiocchi di latte morbidi e dolcissimi.
Dal canto mio il giorno successivo recupero la crema di latte che si forma nella superficie del siero e la uso per mettere a riposare fette di carne di tutti i tipi... tanto per far muovere gli enzimi vivi nel bianco splendore.. non ci crederete ma la carne diventa molto più morbida!
@Tam proveremo anche quelli vegetali, un'amico lo sta cercando per iniziare con quella tipologia.. per ora noi restiamo al classico, perchè quello hanno imparato le bimbe e conoscono, ma piano piano evolveremo in nuovi esperimenti!
@Anna merito del papà.. io lancio solo i sassi e mangio! No dai.. procuro le materie prime in ogni dove, cerco...e aiuto seguendo le indicazioni del pestifero, mamma mia come è severo!! :P
@Anonimo prego ^^
@Cristina <3
@Alice (paneamore) Grazie!! Dai lo stagionatore non può mancare! ;)