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Kabochakin

Autunno, castagne prime pioggie, nebbie, funghi e zucca. 

Mi piace poter mettere la stagione nel piatto anche con i colori e se posso lavorando il meno possibile gli ingredienti ma catturando l'essenza in pieno io parto a mille, è così che ho conosciuto questo dolce ma non troppo, profumanti e "poco" lavorato, come nella tradizione delle tavole del Sol Levante.

La sua semplicità, anche nella lavorazione, è quasi disarmante, ma rende veramente giustizia ad un vegetale troppo lasciato in disparte: la zucca. Ok per noi è stra di casa, a Ferrara si vive di prodotti di zucca (chi dimentica i cappellacci ferraresi? Una goduria unica..magari con il ragù giusto, come questo), recentemente è pur nata la tenerina di zucca (che si ha una base di lavorazione simile alla tenerina, che ha cioccolato, ma qui solo e solo zucca, da non perdere). Ma vogliamo altro? Mangiata in purezza, al forno, semplicemente tagliata a metà e cotta con ancora la sua buccia, magari all'uscita due cucchiai di zucchero o un poco di olio Extra Vergine di Oliva e rosmarino, irresistibile. Ma anche un ottimo pie americano non lo disdegnamo di certo, ma scoprire che gustata in purezza anche in Giappone mi manda al settimo cielo vista la mia (e delle pesti) passione per la tavola nipponica, ed è veramente un gioco da ragazzi fare questo piccolo dolce, non a caso ho usato "gioco" dato che è pure divertente farli.

Ma vediamo cosa ci serve: zucca, zucchero, semi sesamo, piccoli quadretti di carta trasparente (la pellicola per alimenti) . A scelta vaniglia in semi o gocce..procediamo? Andiamo!!


Kabochakin 

Ingredienti:

Zucca (qui ho usato una varietà Delica di piccole dimensioni)

Quattro cucchiai di zucchero 

Otto gocce (il fondo di un cucchiaio) di estratto di vaniglia

Un cucchiaio di semi di sesamo 

Procedimento:

Sbucciare la zucca e cuocerla per venti minuti (la forchetta non deve trovare resistenza ad entrare) al vapore. 

Estrarla calda e schiacciare la polpa con una forchetta aggiungendo lo zucchero e l'estratto di vaniglia, mescolare ed amalgamare per bene.

Prendere un pezzo di pellicola e mettere con un cucchiaino una buona porzione al centro del foglio tenuto sul palmo della mano, chiudere e formare una pallina prendendo e chiudendo gli angoli della pellicola.

Ripetere l'operazione sino ad esaurimento della polpa di zucca. Infine aprire delicatamente e appoggiare su un piattino, mettendo sopra, al centro, qualche seme di sesamo.


Finito. Troppo facili eh? Eppure fanno la loro figura per gli occhi e per il palato. Mi è capitato di utilizzare anche altre zucche per realizzarli, questa Delica era un po' smorta come colore, rispetto ai kabochakin che pubblicai tempo addietro, forse non era così pronta come pensavo, anche se in realtà non ho aggiunto troppo zucchero, ma per paura non avesse carattere ho provato ad aggiungere l'estratto di vaniglia e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto; in una parte ho messo i semini di vaniglia, ma l'estratto mi ha dato più soddisfazione..forse perché non "sporcava" il colore e lasciava la forma a zucca ben pulita. Si ai con la tecnica dello strizza la zucca nella pellicola vengono quelle bellissime striature che ricordano molte zucche tonde.

La zucca cotta al vapore resta meno umidi, più facile da mettere in forma, mentre in forno è vero diventa più saporita, ma si rischia di inumidire troppo il fondo e di conseguenza la zucca stessa . Un buon compromesso è cuocerla in pentole con cestelli misti, in modo da cucinare più vegetali in contemporanea (no cipolle mi raccomando!) .

Bene qui chiudo il post, mi sa si stato uno dei post più lunghi in chiacchiere rispetto alla spiegazione della ricetta, ma a volte dietro un piatto ci sono aneddoti e curiosità che sembra brutto non mettere nero su bianco.

A questo punto, buona zucca a tutti, e divertitevi a presentare e fare questi dolcini insoliti...freddi sono meglio del gelato, giuro. Provateli e poi scrivetemi cosa ne pensate nei commenti. 

Evviva la zucca.









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