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i Grustàl di Ferrara, o Crostoli

Siamo in piena settimana di carnevale, perché non concludere Giovedì Grasso con una scorpacciata di dolci tipici. A Ferrara sono i Crostoli a far da padroni con impasto semplice e profumato... Ovviamente fritto, giusto per caricarsi prima del periodo di digiuno in vista della Pasqua ... Vabbè digiuno, di magra ... Ok, un po' meno invadente a tavola; si si, evviva il fritto e basta, tanto non ci crediamo neppure noi che riusciamo a stare lontani da dolci e frittelle per troppo .
Un'ottima farina per i fritti è sicuramente quella de Gli Ori di Sicilia nella versione Miscela Oro Fritti, premiscelate senza glutine con amido di mais, farina di riso, fecola di patate e qualche fibra vegetale addensante.
Crostoli

500 g Miscela Oro Fritti (Ori di Sicilia)
40 g zucchero semolato
70 g burro morbido
3 uova piccole
2 tazzine piccole da caffè di Grappa 
Pizzico di sale
Un cucchiaio di latte (non sempre necessario)

Zucchero a velo per la decorazione finale
Olio per friggere
Farina per piano di lavoro (di riso finissimo o miscela oro fritti

Procedimento
Preparare la farina con un pizzico di sale e lo zucchero, mescolare a secco e aggiungere il burro  e le due tazzine di Grappa, personalmente ho usato una profumatissima grappa al limone. Inserire infine le uova, una alla volta, sinché si ottiene un impasto morbido ed elastico, e si crea un panetto compatto;  potrebbero bastare due uova , dipende dal loro peso, e magari un cucchiaio di latte..oppure entrambi (3 uova e latte) perché anche l'umidità dell'ambiente e con cosa si lavora l'impasto, influisce sulla quantità di parti liquide da inserire.
Io sono pigra ed uso l'impastatrice per questo spesso ho bisogno di inumidire un poco di più gli impasti perché magari non sono abbastanza "caldi" da assorbire i liquidi al meglio, mentre quando impasto a mano l'umidità ed il calore delle mani viene trasferito all'impasto che tende ad assorbire più velocemente tutto .
Si lascia riposare al fresco una mezz'ora e si inizia a tirare con il matterello o la macchina per la sfoglia, creando strisce o una sfoglia spessa due millimetri, anche meno, da qui con la rotella a zig Zag si creano rettangoli ed in mezzo a questi si fanno due tagli orizzontali ed obliqui se si fanno dal lato Ciro, oppure lunghi e paralleli se si taglia in verticale. L'impasto tirato con l'aiuto di farina sulla spianatoia.
Scaldare olio per friggere o di arachidi, quando questo sarà caldo (inserendo la punta di un manico di legno e farà le bollicine, o un po' di farina secca che inizia a frigolare capiremo che è al punto giusto... In alternativa il termometro ma  non ricordo mai i gradi ideali per la frittura) si mettono le strisce di impasto dentro, cercando di annodare le losanghe ottenute o aprendole, pochi minuti per lato e il dolce è quasi pronto per essere decorato, magari non aspettano diventino scuri, la farina di riso contenuta nell'impasto  rende un poco più chiara la preparazione finale, infine scolare e stendere su carta assorbente per eliminare eventuale eccesso di olio.
Mettere su un vassoio e cospargere con una generosa spolverata di zucchero a velo bianco.
Procedere  a stendere, tagliare, friggere e zuccherare sino ad esaurimento impasto.. oppure mettere l'impasto da finire di tirare in frigo ed usare nelle giornate successive poco alla volta togliendolo dal frigo prima di lavorarlo.
Semplici no? Il dolce di carnevale per eccellenza, con piccole modifiche a nome e parte alcolica utilizzata. Da me si chiamano Crostoli, ma c'è chi le chiama frappè, chi cecnci, chi crostoli, chi bugie , sempre uno dei dolci più meravigliosi che ci sia.
Buona merenda...oggi è anche sabato, mattinata giusta per prepararne per la merenda del pomeriggio, anche se caldi hanno il loro perché , da provare insomma.

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